L'arte giapponese, Una panoramica generale sulla storia dell'arte giapponese :)

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ClowFarmer
view post Posted on 8/5/2008, 11:25




Arte Giapponese
Il termine arte giapponese copre una vasta gamma di produzioni artistiche appartenenti a periodi molto diversi tra loro, dalle prime testimonianze di presenza umana in Giappone, intorno al X millennio a.C., all'età contemporanea.

La storia dell'arte giapponese si divide in dodici periodi stori principali che vanno dal 300 a.C. circa al 1929 d.C.

Periodo Jōmon (dalle origini al 300 a.C. circa)

Il nome "Jōmon" con cui si indica l'età più antica della storia del Giappone, significa "motivo a corda" e deriva dal motivo più frequente nei ritrovamenti del periodo, vasi e figurine fittili; il motivo veniva apparentemente realizzato stringendo l'argilla con corde di fibra vegetale o stuoie. Nel corso del periodo storico si aggiunsero altri motivi geometrici o altorilievi, ma il motivo a corda rimase una costante.

Le figurine fittili, o dogū, sono particolarmente misteriose. Rappresentano umani o animali, e sono generalmente alte intorno ai 25 cm; raramente sono fatte per stare in piedi, e la maggior parte erano apparentemente legate a una corda o portate vicine al corpo. Alcuni dogū hanno caratteristiche femminili molto evidenziate, e sono state associate a rituali per fertilità e parto; altri sono privi di parti del corpo, e sono stati associati a rituali per la guarigione, o per maledizioni. In un caso il dogū aveva ai piedi una base ed è stato ritrovato circondato da muri, suggerendo l'utilizzo in rituali religiosi.

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Vaso di terracotta del medio periodo Jōmon. Museo Nazionale di Tōkyō.



Periodo Yayoi (dal 300 a.C. al 300 d.C.circa)

La cultura Yayoi (che prende il nome da un sito vicino Tōkyō dove avvennero i primi ritrovamenti) ebbe origine nell'isola di Kyūshū e si diffuse poi su quella di Honshū. La produzione artistica è più funzionale, con decorazioni molto ridotte, ma rivela l'uso di tecnologie ben più avanzate del precedente periodo, come l'uso del tornio a ruota; si ritiene in genere che questa cultura non fosse autoctona, ma importata da movimenti migratori dalla Cina. In particolare sarebbe stata importata dal continente la metallurgia, con la comparsa dei primi artefatti in bronzo e utensili in ferro; in particolare sono state ritrovate delle campane di bronzo (dōtaku), con probabili scopi rituali, delle quali non esistono paralleli nel continente.

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Vaso del periodo Yayoi. Museo Nazionale di Tōkyō



Periodo Yamato

Il periodo Yamato si divide in due filoni principali: il periodo Kofun e il periodo Asuka.

Periodo Kofun o dei Tumuli

La cultura Yayoi era divise in famiglie o clan, e di questi prevalse il clan Yamato che unificò il Paese; la prima parte del periodo Yamato è detto periodo dei Tumuli (Kofun), perché segnata dalla costruzione di tombe a tumulo imponenti e riccamente arredate. La tomba dell'imperatore Nintoku, alta 35 metri e lunga 478 metri, è la più grande. Insieme al defunto venivano sepolti oggetti in bronzo, armi e ornamenti personali, e vasi fittili; all'esterno dei tumuli sono invece poste serie di tubi cavi di argilla, o haniwa, forse modellati sulla forma dei vasi votivi, sulle quali nel tempo si aggiunsero come decorazioni piccole figure, che rappresentavano case, uccelli, cavalli, sacerdotesse, e poi dalla seconda metà del periodo anche aristocratici, guerrieri, indovini e gente comune.

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Il tumulo dell'imperatore Nintoku a Sakai, vicino Ōsaka.



Periodo Asuka (dal 552 al 710)

L'arte del periodo Asuka è fortemente influenzata dall'introduzione del buddhismo in Giappone; i contatti con Cina e Corea divennero molto forti, e il Paese, prendendo coscienza della sua posizione geografica rispetto ai suoi vicini, cambiò il suo nome da Yamato in Nippon ("dove sorge il sole"). L'adozione della nuova fede non fu una cosa indolore; la guerra civile tra coloro che sostenevano il buddhismo, guidati dal clan Soga, e coloro che sostenevano lo shintoismo, guidati dal clan Mononobe, si concluse solo nel 587 con la vittoria di Soga no Umako su Mononobe no Moriya e la conquista del potere da parte del clan Soga. Il buddhismo non soppiantò completamente lo shintoismo, che continuò ad essere seguito a livello popolare, ma fu adottato nelle classi aristocratiche e nella corte imperiale, influenzando così pesantemente l'espressione artistica.

A questo periodo risalgono molti templi e monasteri Mahāyāna e molte statue di buddha e bodhisattva, fortemente influenzate dall'arte cinese e coreana; il tempio Hōryū-ji è oggi la più antica costruzione in legno dell'Estremo Oriente pervenutaci intatta, sebbene sembra che sia stato ricostruito almeno una volta, forse dopo un incendio nel 670, come attestato nel Nihonshoki.

Della capitale, nella regione di Asuka, rimangono solo le rovine marmoree di alcuni templi, con l'eccezione del bronzo di Ankoin ruisalente al periodo Suiko e che, secondo le cronache, era la più grande scultura dell'epoca. Opera dell'artista Tori, che venne ricompensato con un posto a corte, la statua è stata danneggiata più volte da incendi e calamità naturali, nonché da un maldestro restauro nel periodo Tokugawa: lo stile originario dell'opera è oggi deducibile solo dalle braccia, dalla fronte e dalle orecchie, mentre tutto il resto si può considerare aggiunta successiva. Altre opere del periodo Asuka vennero trasportate nella residenza del principe Wumayado dal tempio Horinji, con lo spostamento della capitale a Nara: nella sala d'oro, o Kondo, sono conservate ancora oggi altre statue di Tori, tra cui la trinità Sakya del 625, e la famosa statua in legno e lacca di Kwannon, dono di un re di Corea. Confrontando le importazioni con la produzione locale del periodo, si può notare la tensione degli artisti giapponesi a migliorare le proporzioni proposte dai modeli cinesi e coreani, caratteristici per le grandi mani e i profili rigidi: il risultato è un movimento scultoreo nuovo, attento alla morbidezza dei tratti e allo studio delle proporzioni corporee. Un esempio di questo nuovo stile è la statua di Kwannon a Chiuguji, considerabile un capolavoro di dolcezza e proporzioni.

Altri scultori del tempo, oltre al bronzista Tori, furono Yamaguchi, Kusushi, Toriko e Oguchi. Oltre ai Buddha e ai Bodhisattva, vennero diffusi il tipo scultoreo dei Devaraja, i quattro re guardiani. Gli unici resti di pittura, invece, sono le decorazioni in lacca di uno dei santuari dell'imperatrice Suiko, esempi dello stile Hâng, ed anche le decorazioni del bronzo sono simili a quelle dei modelli Hâng rinvenuti nei dolmen. Tra gli altri esempi dell'arte del periodo, un ricamo conservato a Chiuguji, realizzato in memoria del principe Wumayado probabilmente su disegno di un artista coreano.

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Statua di bodhisattva del periodo Asuka.



Periodo Nara (dal 710 al 794)

Il periodo Nara vide un organico impegno della classe di governo per far diventare il buddhismo religione di stato e per superare le tradizioni precedenti; l'esempio più evidente fu lo stabilimento di una capitale (prima del periodo Nara la corte si trasferiva ogni volta che moriva un imperatore, secondo la credenza che la morte contaminasse il luogo) nella città di Nara, modellata sulla base della Chang'an cinese. L'influenza cinese divenne in questo periodo ancora più forte; i monaci buddhisti viaggiavano in Cina e tornavano con testi più ortodossi, e le forme d'arte aderirono più diligentemente ai dettami della dottrina buddhista, pur fiorendo in iconografie più varie e complesse. L'Imperatore Shōmu fu particolarmente solerte nel promuovere la fede, e ordinò la costruzione di vari templi e monasteri: tra questi, quello di Tōdai-ji che sarebbe nelle sue intenzioni dovuto diventare il tempio principale del Paese. Purtroppo il Tōdai-ji fu seriamente danneggiato per almeno due volte, e delle decorazioni originali restano principalmente delle riproduzioni.

A questo periodo risale inoltre la più antica pittura giapponese su rotolo a noi pervenuta, il Kako Genzai E-Ingakyō ("sutra illustrato del karma passato e presente"), una biografia romanzata di Gautama Buddha.

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Il Tempio di Tōdai-ji (752) a Nara.



Periodo Heian (dal 794 al 1185)

Durante la prima fase del periodo Heian l'arte giapponese, ancora di ispirazione buddhista, fu profondamente influenzata dagli insegnamenti della scuola Shingon fondata dal monaco Kūkai nell'806 dopo un suo viaggio in Cina; direttamente connessa agli insegnamenti Vajrayana della scuola, fiorì la produzione di mandala. L'architettura dei templi cominciò a prevedere la presenza di pagode, e le statue di buddha del periodo hanno espressioni austere e composte, corpi massicci, e ampi drappeggi in stile honpa-shiki.

Nella seconda fase, o "periodo Fujiwara" (dal nome del clan Fujiwara che dominò la politica del periodo) prevalse invece la scuola amidista, e la corte imperiale cominciò a sviluppare una forte sensibilità estetica e un profondo interesse per le arti. Nella pittura si assistette alla diffusione degli yamato-e, rappresentazioni della natura dai colori freschi e vivaci. Nell'ultima parte del periodo storico nacquero gli emakimono, rotoli di narrativa illustrata; tra questi alcuni dei più famosi esempi di letteratura cortese del periodo, come il Genji monogatari, il primo esempio di romanzo giapponese.

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Una scena illustrata del Genji monogatari.



Periodo Kamakura (dal 1185 al 1333)

Il periodo Kamakura, che prende il nome dallo shogunato di Kamakura, vide il trasferimento del potere dalle classi aristocratiche a quelle militari (samurai), e dalla capitale imperiale Kyōto a quella shogunale Kamakura; i committenti di opere d'arte perciò divennero i guerrieri, i monaci interessati a diffondere il buddhismo al di fuori dell'aristocrazia, e la nobiltà, con parti del clero, che desiderava celebrare i perduti fasti della vita di corte.

La scultura si mosse, con la scuola Kei e in particolare Unkei, verso uno stile più realistico; un esempio ne sono le due statue di Niō guardiani delle porte Sud del tempio Tōdai-ji a Nara, scolpite da Unkei nel 1203. Unkei realizzò anche delle sculture policrome in legno nel tempio Kofuku-ji, sempre a Nara, nel 1208, in cui ritraeva i leggendari monaci Muchaku e Seshin, fortemente individualizzati e credibili.

La pittura si mosse su due piani, quello della popolarizzazione e quello della celebrazione. Del primo filone si può citare il Kegon Engi Emaki, la storia illustrata dei fondatori della scuola Kegon commissionata dal monaco Myōe del tempio Kōzan-ji, nel quale le illustrazioni sono accompagnate da brevi descrizioni e dialoghi accanto ai personaggi, non dissimilmente dai fumetti moderni; i caratteri usati sono inoltre prevalentemente kana, comprensibili anche alle donne e a molta gente comune. Del secondo filone fanno parte molte riedizioni emaki del Diario di Murasaki Shikibu, in cui i dipinti esagerano e abbelliscono gli scenari della corte, la sua ricchezza e la sua bellezza, in un evidente richiamo nostalgico.

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Agyō, uno dei due Niō guardiani del Nandaimon del tempio di Tōdai-ji a Nara.



Periodo Muromachi (dal 1334 al 1573)

Il periodo Muromachi prende il nome dal quartiere Muromachi di Kyōto, in cui lo shogunato Ashikaga ebbe residenza; il ritorno del potere politico nella capitale imperiale di fatto pose fine ai movimenti popolaristici del periodo precedente e segnò il ritorno a una produzione artistica più aristocratica ed elitaria. Il buddhismo Zen, rimasto in sordina nei periodi precedenti, riprese vigore grazie a nuovi contatti con la Cina e la scuola Chán da cui deriva, e divenne la corrente dominante nell'aristocrazia e nelle produzioni artistiche.

I templi Zen organizzarono diverse missioni in Cina, e la moda cinese influenzò pesantemente l'arte giapponese; nella pittura, in particolar modo, si assistette al passaggio dai colori vivaci degli yamato-e alla pittura a inchiostro dei sumi-e, e al contempo si diffuse un maggior senso della prospettiva e della profondità; esemplari in questo senso sono i lavori di Shubun e Sesshu.

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Winter Landscape, Sesshu. Museo Nazionale di Tōkyō.



Periodo Azuchi-Momoyama (dal 1573 al 1603)

Il periodo Azuchi-Momoyama prende il nome dalle residenze dei condottieri che unificarono il paese attraverso una serie di guerre tra daimyō, Oda Nobunaga (dal suo castello di Azuchi prese il nome il periodo Azuchi) e Toyotomi Hideyoshi (dal suo castello di Momoyama prese il nome il periodo Momoyama).

Sin dalla fine del periodo precedente (epoca Sengoku), le continue guerre avevano portato alla ribalta i potentati militari, e l'arte si era riavvicinata al gusto dei samurai, ad esempio tornando a prediligere decorazioni colorate.

La scuola di maggior successo del periodo fu la Kanō-ha, fondata nel periodo precedente da Kanō Masanobu, pittore in capo degli ultimi shogun Ashikaga; Kanō Eitoku, in particolare, dipinse le pareti del castello di Azuchi per Nobunaga, la residenza di Kyōto di Hideyoshi e il suo castello di Ōsaka. Eitoku amò soprattutto dipingere le pareti scorrevoli delle stanze, e introdusse lo "stile monumentale" (taiga) caratterizzato da pennellare spesse e rapide e dall'enfasi posta sullo scenario; purtroppo gran parte del suo lavoro andò perso a causa delle frequenti guerre del periodo.

Un altro importante artista del tempo, che gareggiò con Eitoku per le commissioni dai due condottieri, fu Hasegawa Tōhaku, che fondò la scuola Hasegawa e che dopo la morte di Eitoku divenne il pittore ufficiale di Hideyoshi; la sua pittura era una rielaborazione molto personale della pittura a inchiostro, e prediligeva ampie pareti e soffitti.

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Kanō Eitoku, Il cipresso, inchiostro su carta coperto con fogli d'oro, 8 pannelli, Museo Nazionale di Tōkyō.



Periodo Edo (o Tokugawa) (dal 1603 al 1867)

Il periodo Tokugawa (1603 - 1867) indica quella parte della storia del Giappone in cui la famiglia Tokugawa detenne, con lo shogunato, il massimo potere politico e militare nel paese.

L'epoca Tokugawa è meglio nota come periodo Edo, dal nome della capitale shogunale, Edo appunto, ribattezzata Tokyo nel 1869, mentre lo shogunato è anche noto con il termine bakufu.

Iniziò con la battaglia di Sekigahara (1600), o meglio con l'assunzione del titolo di Shōgun da parte di Tokugawa Ieyasu, nel 1603, e si concluse con la caduta dello shogunato dei Tokugawa e la restaurazione Meiji, ovvero l'assunzione del potere politico da parte dell'imperatore (dopo che per molti secoli gli imperatori giapponesi erano rimasti figure solo simboliche, prive di ogni potere reale).

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Nagasawa Rosetsu "Bull and Puppy" conservato al Los Angeles County Museum of Art.



PERIODO MEIJI (O RINNOVAMENTO MEIJI) (DAL 1868 AL 1912)

Il Rinnovamento Meiji, altrimenti detto Rivoluzione o Restaurazione Meiji, fu un radicale cambiamento nella struttura sociale e politica del Giappone. Accadde tra il 1866 e il 1869, tra la fine del periodo Edo (anche detto il tardo shogunato Tokugawa) e l'inizio dell' era Meiji. Il più importante resoconto di prima mano degli eventi del 1862 - 69 redatto da uno straniero è, probabilmente, quello di un diplomatico inglese, Sir Ernest Satow.

La formazione della alleanza Satcho nel 1866 tra Saigō Takamori, del feudo di Satsuma, e Kido Kōin, del feudo di Chōshū, segna l'inizio del rinnovamento Meiji. Questa allenza si fece sostenitrice della causa imperiale contro lo Shogunato Tokugawa (bakufu) allora regnante.

Il bakufu Tokugawa ebbe ufficialmente fine il 9 novembre 1867, quando il quindicesimo shogun Tokugawa Yoshinobu "mise i propri poteri nelle mani dell'imperatore"[1] e abdicò alla propria carica 10 giorni più tardi. Era l'effettiva restituzione del potere al sovrano, sebbene Yoshinobu mantenesse ampi poteri.

Poco dopo, nel gennaio 1868, cominciò la guerra Boshin (Guerra dell'anno del drago) con la battaglia di Toba Fushimi, in cui un esercito comandato da Chōshū e Satsuma sconfisse l'ex shogun, costringendo l'imperatore a spogliarlo di ogni potere. Le sue truppe scapparono a Hokkaido, dove tentarono di fondare la Repubblica di Ezo. Il tentativo ebbe breve vita: nel Maggio 1869 l'assedio di Hakodate, Hokkaido, ne determinò la fine. La sconfitta delle truppe dello shogunato (comandate da Hijikata Toshizō) fu l'atto finale che diede inizio all'era Meiji, ogni resistenza all'imperatore era debellata.

I capi del rinnovamento Meiji dichiaravano di aver agito soltanto nell'interesse del potere imperiale. Questo non era del tutto vero. Il potere passò dallo shogunato Tokugawa a una nuova oligarchia formata da nobili della corte imperiale e da esponenti dei feudi che avevano sostenuto il rinnovamento, in particolare provenienti da Satsuma (Ōkubo Toshimichi e Saigō Takamori) e di Chōshū (Hirobumi Ito, Aritomo Yamagata, e Kido Kōin), ma anche da Hizen e da Tosa; gli uomini appartenenti a questa ristretta cerchia, successivamente ribattezzati con il termine genro, indirizzarono la loro politica di governo puntando all'emancipazione del Giappone dalle potenze occidentali e alla creazione di un ordine nuovo che, soprattutto grazie all'apporto di Ito, culminerà con l'adozione della Costituzione Meiji, la prima costituzione intesa in senso moderno in Asia.

Il rinnovamento Meiji fu il movimento che catalizzò il Giappone verso la sua industrializzazione e che portò la nazione ad assurgere a potenza militare dal 1905 al motto di Ricchezza Nazionale e Forza Militare (fukoku kyohei, letteralmente paese ricco, esercito forte).

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The Third Princess and Kashiwagi di Toyohara Chikanobu. Metropolitan Museum of Art - NYC.



Periodo Taisho (dal 1912 al 1926)

Artiticamente parlando non c'è molto da dire circa questo periodo, ma lo cito perchè ha un alto valore nella storia del Giappone in quanto quelli del periodo Taisho furono anni di assestamento sociale e d'assimilazione culturale; il 1923 fu funestato da uno spaventoso terremoto che fece oltre centomila morti, distruggendo completamente Yokohama e gran parte di Tokyo.

Periodo Shōwa (dal 1926 al 1989)

Il periodo Shōwa ( 昭和時代 Shōwa jidai, letteralmente "periodo di pace illuminata"), o Shōwa epoca, è il periodo di storia giapponese corrispondente al regno dell'Imperatore Shōwa, comunemente chiamato Hirohito in Occidente; è compreso tra il 25 dicembre 1926 ed il 7 gennaio 1989. É stato il regno più lungo tra tutti gli imperatori giapponesi.

Durante questo periodo, il Giappone è sceso nel caos politico con il crollo momentaneo del capitalismo e l'incombente minaccia del comunismo ha dato luogo ad l'ultranazionalismo. Nel 1937, il Giappone è impegnato, per la seconda volta, in una guerra contro la Cina e nel 1941 entra nel conflitto mondiale della Seconda guerra mondiale attaccando gli Stati Uniti d'America a Pearl Harbor. Nei primi giorni dell'agosto del 1945, il Giappone ha subìto gli unici due attacchi con la bomba atomica della storia.

Preceduto dal periodo Taishō, è stato seguito dal periodo Heisei, l'attuale periodo in Giappone.

Periodo Heisei (dal 1989 ad oggi)

Heisei (平成, "pace ovunque") è l'era corrente in Giappone. Il periodo Heisei è iniziato l'8 gennaio 1989 con l'ascesa al trono dell'Imperatore Akihito dopo la morte del padre Hirohito, l'Imperatore del periodo Shōwa.

Spero che questo piccolo viaggio nella storia e nell'arte giapponese sia stato di vostro gradimento e spero che continuiate a seguire questa rubrica e, perchè no, che la facciate crescere con dei vostri articoli e curiosità sul mondo e la cultura giapponese :)!

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Master_Ninja93
view post Posted on 9/5/2008, 17:57




Davvero bello! Ma l'hai copiato o lo hai scritto tu?
 
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ClowFarmer
view post Posted on 9/5/2008, 19:02




un po' e un po' XD!!!

purtroppo nonostante frequenti l'istituto d'arte noi non studiamo l'arte giapponese XD!!!
 
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Fan_number_one
view post Posted on 26/5/2008, 15:51




infatti, si vede ke è TUTTO copiato da WIKIPEDIA iak
 
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0ròN£@
view post Posted on 28/8/2008, 08:27




molto interessante!!!!ma io adoro molto gli abiti giapponesi sono così carini :occhioni:
 
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4 replies since 8/5/2008, 11:25   4774 views
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