Toilette in Giappone!, eh che discorsi apro! (scusate)

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misetto
icon8  view post Posted on 22/3/2008, 15:27




Toilette in Giappone

In Giappone si possono comunemente trovare tre tipi di bagni. Il più antico (vecchio) modello è la semplice turca, che è tutt'ora abbastanza diffusa nelle toilette pubbliche. Dopo la seconda guerra mondiale, si sono diffuse delle moderne, e occidentali, toilette con lo sciacquone e urinali. Attualmente, le più diffuse sono le toilette con bidet, che, nel 2004, erano installate in più della metà delle case giapponesi. In Giappone, questi sanitari sono comunemente chiamati washlet (ウォシュレット), una crasi delle parole inglesi to wash (lavare) e toilet, che nasce come marchio di fabbrica della TOTO Ltd., industria con sede a Kitakyushu, e includono svariate comodità moderne, raramente visibili al di fuori dei confini giapponesi.

Storia
Le toilette sono state in uso in Giappone fino dall'inizio della civilizzazione, anche se l'esatto momento della loro invenzione non è conosciuto. I primi sistemi di fognatura risalgono al periodo Yayoi (tra il 300 a.C. e l'anno 250). Questi sistemi venivano utilizzati in grandi insediamenti, verosimilmente combinati con le toilette. Durante il periodo Nara (tra il 710 e il 784), un sistema di fognatura venne creato nella capitale Nara, dei ruscelli/fossati larghi 10/15 cm, dove le persone potevano accucciarsi con un piede da ciascun lato. Delle tavolette di legno fungevano da carta igienica. Le più antiche toilette conosciute, in Giappone, risalgono a quello stesso periodo, ed erano costituite da un pozzo aperto, simile ad una piccola cabina. All'inizio venivano usate le alghe per la pulizia personale, ma, prima del periodo Edo, vennero sostituite da carta igienica washi (un tipo di carta tradizionale giapponese). Nelle regioni montuose, dei raschietti di legno o delle foglie piuttosto ampie servivano all'uso. Sovente, le toilette venivano costruite sopra un corso d'acqua. Ad ogni modo, le toilette a pozzo erano più diffuse, dal momento che erano più facili da costruire e consentivano anche il riuso delle feci come fertilizzante, cosa quest'ultima molto importante in un paese dove il buddismo e il vegetarianesimo con esso associato tendevano a ridurre la dipendenza dal bestiame per quel che riguarda il nutrimento, anche se i prodotti del mare sono sempre stati una parte importante della dieta giapponese. A questo proposito, gli escrementi degli appartenenti alle classi più agiate venivano venduti a un prezzo più alto, dato che la loro dieta era migliore. Questa pratica divenne meno comune dopo la seconda guerra mondiale, sia per ragioni di sanità pubblica che per la maggior diffusione dei fertilizzanti chimici, anche se si possono ancora trovare campi fertilizzati con letame umano. Storicamente, il Giappone ha comunque avuto un più alto standard igienico che, per esempio, l'Europa, e l'eliminazione regolamentata dei rifiuti umani era abbastanza estesa, mentre, nel vecchio continente, gli escrementi venivano semplicemente gettati nelle strade durante la maggior parte della storia antica.

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Asticelle in legno impiegate con la stessa funzione della carta igienica nel periodo Nara

Nella zona di Okinawa, il bagno era spesso affiancato al porcile, e i maiali venivano nutriti con i prodotti di scarto umani. Questa pratica fu arrestata dopo la seconda guerra mondiale.
Durante il periodo Azuchi-Momoyama (1568-1600), la fogna di Taiko venne costruita attorno al castello di Osaka, e questo sistema è tutt'ora in uso. L'uso delle moderne fognature cominciò nel 1884, con l'installazione delle prime tubature in mattoni e ceramica nel quartiere Kanda a Tokyo. Altri sistemi idraulici e di fognature furono costruiti dopo il grande terremoto di Kanto al fine di evitare epidemie in seguito ai successivi probabili terremoti. Comunque, la costruzione delle fognature aumentò solo in seguito alla seconda guerra mondiale, per far fronte all'aumento dei rifiuti della crescente popolazione. Nel 2000, il 60% della popolazione era collegato a un sistema fognario. In Giappone, esiste anche un giorno della fogna, il 10 settembre.
I bagni e gli urinali come sono conosciuti in Occidente hanno cominciato ad apparire in Giappone all'inizio del XX secolo, anche se la loro diffusione è aumentata solo dopo la seconda guerra mondiale, per l'influenza dell'occupazione americana. Nel 1977, la vendita di sanitari di tipo occidentale superò quella di latrine tradizionali. Basandosi sul wc con bidet incorporato svizzero e statunitense, la più grande compagnia di accessori per bagno, la TOTO, presentò il suo Washlet nel 1980. Attualmente, le compagnie/fabbriche nipponiche producono alcuni tra i più moderni sanitari ad alta tecnologia al mondo

Tipi di stanze da bagno
La stanza da bagno tradizionale giapponese (和式, washiki) è una latrina, conosciuta anche nel mondo anglofono con il nome di asian toilet, toilette asiatica, e in italiano con quello di turca, dal momento che questa progettazione è comune in tutta l'Asia. Una latrina differisce da un wc di tipo occidentale sia nel metodo di costruzione che nel suo impiego. Si tratta essenzialmente di un urinale ruotato di 90° e incassaato nel pavimento. La maggior parte delle latrine in Giappone è in porcellana, anche se in alcuni casi (ad esempio i treni), viene usato l'acciaio inossidabile. Invece di sedersi, l'utente si accoscia sulla toilette, guardandone il lato semisferico (ad es. il muro con il cartello nella foto a destra). Un trogolo poco profondo raccoglie i rifiuti, invece di un largo vaso riempito d'acqua come in occidente mentre tutte le altre attrezzature, come la cisterna, le tubature e il meccanismo dello sciacquone, possono essere uguali a quelle di una toilette occidentale. Lo sciacquone fa in modo che l'acqua spinga il materiale di scarto dal trogolo in un serbatoio che viene poi vuotato nel sistema fognario. Il flusso d'acqua può essere azionato allo stesso modo di uno occidentale, anche se alcuni hanno maniglie da tirare o dei pedali.
Numerose toilette giapponesi hanno due tipi di flusso: piccolo o grande, la cui differenza sta nella quantità d'acqua usata. Il primo è per le urine (in giapponese, letteralmente "piccolo escremento") e il secondo per le feci (letteralmente "grande escremento"). Come si vedrà più sotto, la leva viene spesso tirata per produrre un flusso minimo d'acqua e quindi un rumore costante, per una maggiore intimità.
Come già detto, si può considerare la latrina una variante dell'urinale, che è più comodo per gli uomini che debbano urinare in piedi, ma entrambi possono essere usati a questo scopo. Non c'è nessuna differenza tra la defecazione e l'urinazione accosciata. L'utente è in piedi davanti alla latrina e abbassa (alza, in caso di una gonna) i pantaloni e le mutande fino alle ginocchia. Poi si accoscia sul buco, il più vicino possibile alla parte anteriore, dato che gli escrementi tendono a cadere sul bordo posteriore del ricettacolo se ci si accuccia troppo indietro: questo è il motivo per cui molte latrine pubbliche hanno dei cartelli che rammentano di "fare un altro passo avanti". Durante la defecazione, è importante mantenere l'equilibrio. I "principianti" e gli stranieri tendono spesso ad aggrapparsi alle tubature davanti a loro, che si sono per questo motivo guadagnate il soprannome di "barra del grugnito", dai suoni prodotti mentre ci si aggrappa ad esse. Se le tubature sono nascoste o non sufficientemente robuste, può essere presente una maniglia installata appositamente per aiutare l'utente a mantenere l'equilibrio, sia durante l'uso che nello stare in piedi dopo l'uso. Un'altra strategia comune utilizzata dagli stranieri per evitare ogni potenziale incidente imbarazzante mentre si defeca è quella di spogliarsi completamente la parte inferiore del corpo e appendere gli abiti su un gancio prima di assumere la posizione.
Un vantaggio di questo tipo di sanitari è che sarebbero più facili da pulire. Le latrine sono meno care da produrre e consumano una quantità d'acqua inferiore ad ogni risciacquo rispetto ai wc, e, vista la mancanza di un diretto contatto con un sedile, alcuni le ritengono più igieniche. In ogni modo, il contatto con l'asse non è un rischio reale per la salute e le latrine possono produrre degli schizzi che possono colpire le gambe o i piedi dell'utente stesso. La mancanza d'acqua minimizza il rischio di spruzzi di ritorno durante la defecazione. Comunque, dal momento che i prodotti dell'escrezione rimangono esposti all'aria fino al momento in cui si tira lo sciacquone, producono comunemente degli odori più forti di ciò che farebbero se fossero ricoperti subito dall'acqua come in un wc occidentale, e questo è un'effetto che è sovente possibile notare all'interno o nelle vicinanze di un bagno giapponese.
Ci sono però alcuni benefici per la salute che vengono attribuiti all'uso abituale della latrina. Si dice che la posizione accosciata aiuti i muscoli della zona pelvica femminile, riducendo le probabilità di incontinenza. Sembra anche che questa posizione rafforzi le anche e migliori la respirazione e la concentrazione, e che renda possibile eliminare una maggiore quantità di rifiuti solidi dal colon. Prendere e mantenere questa posizione in modo regolare può anche aiutare a mantenere le articolazioni del ginocchio flessibili. Alcuni studi, come questo e questo, sembrano confermare queste possibilità/eventualità.
La già citata compagnia produttrice di sanitari TOTO produce una latrina in stile giapponese con bidet integrato, con una bocchetta che pulisce l'ano: non è comunque un prodotto molto popolare/diffuso, in parte per gli schizzi causati dal getto d'acqua. Non è attualmente prevista un'opzione frontale.
Seppur rare, si possono occasionalmente trovare delle latrine di tipo verticale con un'asse che può venire abbassata. In posizione sollevata, viene usato come una latrina, mentre in posizione abbassata, la si può utilizzare allo stesso modo di un wc. Questo ibrido sembra essere comune solo in aree rurali a beneficio di un residente straniero. Gli adattatori da sistemare sulla toilette di tipo giapponese per convertirla in una funzionale toilette di tipo seduto sono molto più comuni/diffusi.

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Una moderna latrina giapponese con ciabatte da bagno. La scritta a sinistra del tubo verticale dice "per favore, (accucciati) un po' più vicino".

La Sound Princess (principessa del suono)
Molte donne giapponesi sono imbarazzate al pensiero che qualcun altro le possa udire mentre utilizzano la toilette. Per nascondere il rumore provocato dalle funzioni corporali, molte donne usano continuamente lo sciacquone mentre si trovano in bagno, sprecando in questo modo quantità enormi di acqua. Dal momento che le campagne educative promosse dal governo si sono rivelate inutili in questo senso, durante gli anni '80 è stato introdotto un congegno che riproduce il suono dell'acqua che scorre senza che ce ne sia l'effettivo spreco. Un nome commerciale per questo aggeggio è otohime (音姫), con il significato letterale di "principessa del suono", nome derivato dalla dea giapponese Otohime (che viene però scritto in modo diverso, (乙姫) con il significato di la più giovane principessa), la bellissima figlia del re del mare Ryujin. Questo congegno è attualmente installato nella maggior parte delle toilette pubbliche femminili di nuova costruzione, e si è cominciato ad installarlo anche in molte delle toilette preesistenti. L'Otohime può essere sia uno strumento a batteria separato dal sanitario in sé e applicato a un muro vicino, oppure incluso nella washlet stessa. Si accende premendo un bottone, o passando la mano davanti a un sensore di movimento. Quando è acceso, produce un suono di acqua che scorre simile a quello dello sciacquone, e si stima che ciò consenta il risparmio di 20 litri d'acqua ad ogni utilizzo. Ciò nonostante, alcune donne sembrano ritenere che l'Otohime suoni artificiale, e preferiscono continuare a far scorrere l'acqua come facevano in precedenza, invece che coprire i suoni con quelli registrati. Fino ad oggi, non sembra esserci richiesta nelle toilette pubbliche maschili.

Le ciabatte da bagno
Nella vita giapponese, c'è la tendenza a dividere le aree in pulito e non pulito/sporco, e si cerca di mantenere minimo il contatto tra queste due aree. Ad esempio, l'interno di un'abitazione è considerato un'area pulita, mentre l'esterno è ritenuto non pulito. Per riuscire a mantenere le due aree separate, quindi, ci si tolgono le scarpe prima di entrare in casa, di modo che le scarpe non pulite non tocchino l'area pulita all'interno. Storicamente, le toilette erano all'esterno delle case, e le scarpe venivano indossate per andarvici/recarvisi. Anche se oggigiorno le stanze da bagno sono all'interno delle abitazioni e le condizioni igieniche sono notevolmente migliorate, la toilette è ancora considerata un'area non pulita. Per rendere minimo il contatto tra il pavimento non pulito del bagno e il restante pavimento pulito, molte abitazioni private (ma anche toilette pubbliche) tengono delle ciabatte da bagno davanti alla porta di questa stanza, da usare esclusivamente all'interno e togliere uscendo, con il risultato collaterale di indicare che la toilette è in quel momento utilizzata da qualcuno. Queste ciabatte, resti dell'abitudine di indossare scarpe per raggiungere una toilette esterna, possono essere semplici ciabatte in gomma, oppure decorate con soggetti di anime per i bambini, o in pelliccia, in caso di modelli particolarmente lussuosi. Un errore frequente degli stranieri è proprio quello di dimenticarsi di toglierle dopo una visita al bagno, e usarle quindi inconsciamente in una zona pulita, mescolandola quindi con l'area non pulita. È pur vero che oramai anche numerosi giapponesi ne ignorano l'uso.

Aspetti culturali
La pulizia è un aspetto molto importante nella cultura giapponese, nella quale alcune parole che significano pulito possono essere utilizzate anche per descrivere la bellezza. La parola kirei (奇麗), ad esempio, può essere tradotta come carino, bello, pulito, puro oppure anche ordinato. L'esigenza di un'estrema pulizia può servire a spiegare sia il continuo successo delle latrine, in quanto esenti da ogni tipo di contatto fisico, che l'ascesa delle toilette ad alta tecnologia con bidet integrato. Può accadere che un utente egoista (o ignorante) utilizzi un sanitario di tipo occidentale come una latrina, accosciandosi tenendo i piedi sul sedile. C'è anche un ampio mercato per i deodoranti e purificanti per l'aria, che le danno una fraganza piacevole: c'è addirittura una società che si è spinta fino al punto di sviluppare una pillola che si suppone possa rendere i movimenti intestinali inodori.
Nelle sovente sovraaffollate condizioni di vita delle città giapponesi, con anche la mancanza di stanze, nelle abitazioni tradizionali, che possano essere chiuse dall'interno per una maggiore privacy, la stanza da bagno è una delle poche stanze che consenta un po' di intimità. Spesso vi si trovano degli scaffali di libri, o le persone vi entrano con libri: alcune possono essere addirittura riempite di beni di consumo o poster. Questo aumenta la possibilità che queste toilette siano, quando possibile, in stanze separate da quelle dedicate al semplice lavaggio, anche per la succitata questione culturale della separazione tra pulito e non pulito, ed è un punto a favore in caso di tentativo di vendere o locare un'abitazione.
Sia le latrine tradizionali che le toilette ad alta tecnologia sono fonte di confusione per gli stranieri che non vi sono abituati. Ci sono numerosi racconti di persone non giapponesi che, usando una toilette e premendo a caso alcuni tasti, sia per curiosità che cercando il comando dello sciacquone, hanno improvvisamente e spiacevolmente ricevuto un getto d'acqua sulle parti intime. E dal momento che, dopo essersi alzati di scatto, il getto continua per qualche secondo, sia loro che la toilette stessa risultano essere bagnati. Spesso, ora come ora, molte toilette giapponesi contengono un breve manuale in inglese accanto al pannello di controllo, oppure lo stesso può avere pittogrammi e scritte comprensibili a uno straniero o addirittura in inglese in modo da ridurre lo shock culturale.





link: wikipedia.org

bhe scusate l'argomento trattato ma nella cultura di un popolo c'è anche questo!!! cosa che forse noi diamo per scontato...



 
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ClowFarmer
view post Posted on 22/3/2008, 15:37




Devo dire la verità: sembra banale e magar può far ridere, ma come hai detto tu, c'è anche questo nella cultura di un popolo ed è molto interessante sapere certe cose...
Infatti dal fatto delle "principesse del suono" si sottolinea quanto la società giapponese è molto maschilista e le donne si sentano penalizzate anche nel semplice gesto di andare i bagno ^^"!
 
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Nemrak
view post Posted on 22/3/2008, 19:28




beh effettivamente ho scoperto una cosa nuova...non sapevo affatto di questa "principessa del suono" e neanche che le donne giapponesi si sentissero a disagio a far sentire certi rumori.... che c'è di male non lo so -.-
 
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goku93
view post Posted on 22/3/2008, 20:02




XDXDXD :ahahah: :ahahah: piu imparo sul mondo giapponese e piu mi attrae e mi viene la curiosita di andare a tokyo :ahahah:
 
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^Bliss^
view post Posted on 24/3/2008, 11:33




ma quindi se dovessimo fare una delle nostre gare di rutti ci arresterebbero? Oo

comunque i piccoli particolari del mondo giapponese sono davvero interessanti ^__^
 
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MasterM.
view post Posted on 30/8/2008, 12:14




quella con il bidet incorporato c'era negli alberghi tranquillamente...negli autogrill quelli alla turca...
(cmq devo dire la verità mi aspettavo come nei simpson che ci fossero anche fontanelle con acqua colorata e musichette... :ahahah: )
in un albergo il bagno era identico a quello di ranma...la vaschetta profonda.. :aaa: voglio tornarci!!!!
 
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5 replies since 22/3/2008, 15:27   1935 views
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